20/07/11

Ecco chi comanda in casa Murdoch!

Mannaggia che schiaffo che gli ha tirato Wendi Deng, la signora numero tre (come le giunte di Alemanno) di Murdoch Rupert detto lo Squalo anche se ieri sembrava come gli animali malati di artrite del Bioparco di Roma. Lo schiaffo l'ha ricevuto in pieno volto l'aggressore di Murdoch, un sedicente comico che a quanto pare sa far ridere anche quando tenta di aggredire le persone. Voleva riempire di schiuma da barba Murdoch e non si capisce se è per il fatto che Rupert aveva la barba incolta o per altro però, conosciuta la tempra della moglie, mi sa che il viso lo Squalo se lo tiene bello pulito e liscio se no sono schiaffoni tutte le mattine. Bellissima la scena. Il comico aggressore tramite cellulare mette su twitter l'annuncio del gesto che sta per compiere. Pochi secondi e, mentre i deputati incalzano di domande Rupert e James Murdoch si alza, si dirige verso il tycoon (taccone!) australiano e succede di tutto e qui riassumo nell'ordine: il figlio James si scosta per non prendere la schiuma da barba sulla sua giacca costosa come lo stipendio di dieci suoi dipendenti puntualmente spiati al telefono; una signora in prima fila si mette le mani nei capelli e grida; una guarda inciccionita dagli anni fatica a muoversi tra le sedie; Murdoch padre non si accorge di niente (non si è accorto di quello che combinavano i suoi dipendenti, figurati se si accorge di chi lo attacca alle spalle) e lei, l'eroina del giorno, Wendi Deng in abito succinto fucsia, forse perchè follower su twitter del comico, anticipa tutti, compreso l'aggressore, e gli rifila una cinquina sulla guancia ed è talmente tanta la foga che finisce per terra. Da questo fatto è chiaro tutto soprattutto chi comanda in casa Murdoch. Lo Squalo, che più che altro sembrava ieri il nonno appisolato di uno squalo, è sotto scacco della moglie ed obbedisce ed ormai gira voce che sia come Fini con la Tulliani, dedito anche ai fornelli. Il processo riprende e l'unica cosa che cambia nella monotonia delle domande e risposte è Murdoch che si ripresenta senza giacca ma con solo camicia bianca: bianco schiuma da barba su bianco camicia si vede meno.

Sciare ad Agosto è possibile!


L’inverno è  in corso e con esso le più autentiche gioie sciistiche.. dove?
Sulle Ande, dove le stagioni sono perfettamente invertite rispetto alle nostre ma dove, ora, la voglia di neve e di sci è la stessa che da noi a inizio della nostra stagione sciistica. Il circo bianco, quello vero, fatto di ampi caroselli sciistici, farinose e compatte nevi invernali, lunghe piste e dislivelli e continui grandi eventi è infatti ai nastri di partenza nell’emisfero australe.
Le stazioni sciistiche di Cile ed Argentina sono sicuramente la realtà “bianca” più completa ed interessante al mondo tra giugno ed ottobre, distribuite sulla catena andina per oltre 2000km da nord a sud, dall’Aconcagua alla Terra del Fuoco, passando dalla mitica Patagonia, tra infiniti e bellissimi paesaggi straordinariamente differenti tra loro come dai nostri alpini ed appenninici.
Tale enorme varietà di latitudine e contesti diviene un grande aggiunto della realtà sciistica sudamericana, in grado di accontentare le più diverse esigenze “bianche”, sempre immersi in ambienti naturali di rara bellezza.
Chi ambisce a sciare in grandi comprensori può scegliere le Tres Valles cilene; ovvero le stazioni di Valle Nevado, El Colorado e La Parva, collegate tra loro sci ai piedi, che si sviluppano per oltre 110km di piste perfettamente battute su 900mt di dislivello, con neve sempre secca e veloce e che godono dell’80% di giornate soleggiate durante l’inverno; il tutto a soli 50km dalla cosmopolita capitale Santiago del Cile. Sul versante argentino il più grande comprensorio è a Bariloche, la St. Moritz delle Ande, l’attrezzatissima capitale della Patagonia che dispone del comprensorio Cerro Catedral, attrezzato con oltre 100km di piste su più di 1000mt di dislivello; immersi nell’incanto del Parco Nazionale Nahuel Huapi, tra enormi laghi, grandi foreste, vulcani e imponenti montagne.
Per chi ama il fuoripista, oltre le grandi opportunità che comunque offrono tutte le stazioni sciistiche sudamericane, la vera mecca internazionale è l’argentina Las Leñas, dove tutto è a misura del freerider; ai 40km di piste battute si aggiungono centinaia di itinerari su terreno aperto, sia raggiungibili già con gli impianti di risalita, sia con gli snowcat che con l’heliski: il potenziale è enorme, grazie all’immensità della cordigliera che offre innumerevoli perfetti pendii e decine di cime ancora senza nome. Ma l’heliski si può praticare, ad altissimi livelli, anche nelle Tres Valles, che garantiscono powder e dislivelli da grande Canada; o nella sterminata quanto disabitata Patagonia, con proposte itineranti che prevedono ogni giorno il pernottamento in lussuosi resort patagonici dopo aver testato pendii e contesti sempre differenti.
Non mancano certo occasioni per chi ha interesse e velleità agonistiche, che potrà sbizzarrirsi con il circuito gare FIS sudamericano, con competizioni per ogni categoria e che prevede anche tappe di Coppa del Mondo di snowboard. L’atmosfera da parterre internazionale inoltre si respira nelle tante località che ospitano, ad agosto e settembre, i ritiri preparatori di tutte le principali nazionali del mondo; tra tutte emerge Ushuaia, capoluogo della mitica Terra del Fuoco, ultima città del mondo; affacciata direttamente sulla confluenza degli oceani ma contemporaneamente ski-resort di grande spessore mondiale. Ushuaia è, tra l’altro, la capitale sudamericana dello sci nordico, dispone infatti, a livello del mare, di svariati centri fondo molto ben attrezzati, per lo più collegati tra loro e che ospitano anche la granfondo internazionale Marchablanca.
Per rivivere i fasti dei Mondiali di Sci del 1966 occorre soggiornare nella mitica cilenaPortillo, la stazione sciistica più settentrionale, all’ombra dell’Aconcagua; dove le sue apprezzatissime piste sono ad esclusivo uso degli ospiti del Grand Hotel Portillo, l’unico della località.
Le Ande di Cile ed Argentina offrono poi molte località “minori” ma estremamente affascinanti, dal fortissimo carisma e in grado di trasmettere emozioni nuove de intense, anche grazie alla natura senza confini che le avvolge e dove comunque è sempre praticabile il grande sci e snowboard.. parlo delle nord-patagoniche Chapelco e Cerro Bayo, località anche architettonicamente ricercatissime; di La Hoya, al centro della Patagonia più remota, ma con la neve migliore del Continente; della cilena Antillanca, sui pendii di straordinari vulcani o di Nevados de Chillan che, come l’argentina Caviahue, dispone tra l’altro di fonti termali uniche nel loro genere.
Ovviamente sono sempre praticabili anche altri sport invernali, come lo scialpinismo, le racchette da neve, le motoslitta.. e il polo sulla neve, che in Argentina è sport nazionale.
Ma sciare in Sud America significa anche tanto altro: la piena possibilità di integrare il viaggio con la visita ad alcuni dei luoghi più incredibili e affascinanti di questo mondo; come i ghiacci dello Hielo Continental, le Cascate tropicali di Iguazu, il santuario naturalistico di Valdes, i fiordi cileni, i laghi patagonici, i deserti andini e patagonici, Santiago e Buenos Aires, le 2 capitali più eccentriche ed accoglienti del continente.. e tantissimi altre destinazioni.
Ricordo poi che viaggiare in Cile Argentina ha sempre un ulteriore enorme valore aggiunto, dovuto al trascinante e coinvolgente clima sociale, specie per noi italiani. Per quanto i cileni, ma soprattutto gli argentini, abbiano una loro identità precisa e tutta da scoprire, non ve ne è altra al mondo più compatibile e affine con la nostra!
Per informazioni sulla realtà sciistica sudamericana e per viaggi “neve” e non solo in Cile ed Argentina, potete rivolgervi allo Studio Paolo Ciotti, specializzati da 8 anni in soggiorni neve in Cile ed Argentina! Potete visitare il sito ufficiale www.paolociotti.it

Paolo Ciotti