28/11/11

Il Settecento in mostra a Verona con le opere di Tiepolo, Cignaroli e Rotari


Il Settecento a Verona. Tiepolo, Cignaroli, Rotari. La nobiltà della pittura”. È stata inaugurata il 26 novembre la grande rassegna espositiva che consente di ammirare, fino al 9 aprile 2012 nel palazzo della Gran Guardia, Tiepolo e i suoi contemporanei con circa 150 capolavori tra dipinti, disegni, stampe e documenti provenienti dai più importanti musei stranieri. La mostra è incentrata sulle peculiarità che la cultura e la tradizione pittorica assunsero nel Settecento a Verona, città che riuscì a mantenere autonomia e originalità rispetto alle correnti artistiche nella vicina Venezia. Si tratta di un'occasione per approfondire un momento della civiltà pittorica scaligera finora mai indagato. La mostra è stata realizzata con il patrocinio dell'ateneo, che in collaborazione con il Comune di Verona ha organizzato la promozione della mostra in una trentina di comuni nella provincia.

Le sezioni della mostra. Nell'esposizione ha un posto speciale la sezione dedicata alle opere di Giambattista Tiepolo. Con modalità innovative, grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie, il pubblico avrà il privilegio esclusivo di scoprire il lavoro di recupero che ha portato alla restituzione digitale del soffitto dipinto da Tiepolo per palazzo Canossa a Verona, andato in parte distrutto al termine della seconda guerra mondiale. Ampio spazio è dedicato anche a Pietro Antonio Rotari e Giambettino Cignaroli. I due furono simbolo di un classicismo di grande innovazione e modernità che ha dominato la pittura dell'intero secolo. Le sezioni della mostra danno conto della ricchezza e della varietà dei risultati conseguiti a Verona nel Settecento, nonché della rete di committenti prestigiosi che richiesero opere veronesi.

Maggiori informazioni. La mostra è aperta al pubblico da lunedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30. Il costo del biglietto è di 10 euro, ridotto 8 euro. Per ulteriori informazioni e prenotazioni visitare il sito www.settecentoaverona.it

Singer o Mengele? "Zwillinge heraus!" : "Fuori i gemelli"!






Vi racconto una storia, accaduta non tantissimo tempo fa, quando la sorte dei diritti umani era affidata al potente di turno o a pochi eletti, in grado di stabilire chi doveva vivere e morire, chi avrebbe potuto essere felice e chi invece no. Semplicemente perchè quel qualcuno aveva la colpa originaria, di non possedere quei requisiti necessari per essere considerato dai più, degno di vivere. La storia che qui ci riguarda da vicino, è una storia vera che in tutta la sua crudeltà, si svolse nella prima metà del novecento e che ha per protagonista uno scienziato tedesco, meglio conosciuto come dottor Mengele. Il suo nome era molto noto in campo scientifico per le ricerche svolte sulle coppie dei gemelli, costretti a subire la così detta zw o legge del bavaglio, con il quale venivano soffocati i gemiti di dolore delle piccole vittime, sottoposti alle più atroci torture. Eppure secondo l’ideologia “eugenetica” dell’epoca, queste povere vite, appartenevano ad esseri umani meritevoli di una dignità minore, sacrificabile in vista dei progressi della scienza. Poco importava se a morire alla fine erano loro, perchè in nome del mito della razza ariana, esisteva sempre una buona ragione per uccidere chi non era considerato di pari grado. Basti considerare che alla base di questo modo di pensare, allora come oggi, vi era la distinzione tra essere umano e persona e cioè la differenza tra un concetto che fa riferimento alla specie e un altro che invece allude, agli esseri dotati di determinate specifiche caratteristiche razionali. In breve allora come oggi venivano considerate persone, soltanto quegli esseri umani in grado di interagire con l’ambiente, di essere autocoscienti e di provare piacere o dolore. Queste pochi e semplici parametri, legittimavano gli intellettuali di quel momento a ritenere che la salute e la vita, non fossero un uguale diritto spettante a tutti indistintamente, ma un appannaggio riservato a pochi eletti. In breve, malati gravi, disabili, handicappati, minorati fisici e mentali e i soggetti comatosi, venivano pertanto ascritti alla categoria delle non persone che includeva degli esseri umani, addirittura inferiori a certi animali non umani. E’ ragionevole pensare un diritto che giudica giusto, lasciare morire chi non è attualmente o non è più autosufficiente o cosciente? Un diritto plagiato da una logica nichilista che non riconosce ad ogni vita umana, un suo valore intrinseco? Se ancora oggi rispondessimo affermativamente a questa domanda tanto inquietante, dovremmo anche essere disposti ad abbracciare i diktat dell’utilitarismo totale, secondo il quale quando una vita è arrivata alla fine o è inutile, va soppressa; specialmente quando si è diventati esseri umani senza qualità, senza quelle caratteristiche che identificano le “persone” nel senso comune del termine. Di fronte a queste ciniche osservazioni, il rischio concreto che stiamo attualmente vivendo è di regredire alla preistoria dei diritti umani e quindi ad un periodo nel quale non esisteva l’elaborazione culturale dei diritti e vigeva piuttosto un sistema giuridico assolutamente irragionevole. Ma tutto è possibile, basta soltanto volerlo. E allora la nostra società potrebbe addirittura con un plebiscito, ritenere opportuno anche il ripristino della schiavitù, della rupe Tarpea, della monarchia assoluta e perchè no dei servi della gleba. I quali nel medioevo com’è a tutti noto, erano titolari di un grado di umanità talmente irrilevante, da non potere essere distinti dagli animali più nobili. E se vi dicessi che “uccidere un neonato con malformazioni non è equivalente a uccidere una persona” poiché “molto spesso non è per niente sbagliato”? A cosa pensereste? Ad una pura provocazione, magari espressa da Adolf Hitler in persona? Non è così. Purtroppo, questo ragionamento proviene da un noto e contemporaneo filosofo australiano, Peter Singer, secondo il quale uccidere una vita segnata dalla anormalità e condannata all’infelicità, non rappresenta un fatto immorale da porre “sullo stesso piano dell’uccidere esseri umani normali, o qualsiasi essere umano autocosciente”. Infatti in queste situazioni “anche se il bambino potrà avere una vita senza eccessiva sofferenza, come nel caso della sindrome di Down, ma i genitori pensano che sia un peso eccessivo per loro e vogliono averne un altro, questa può essere una ragione per ucciderlo”. E ancora il filosofo prosegue dicendo: “E’ un diritto ragionevole lasciar morire i malati neurovegetativi perché essi sono simili agli infanti disabili, non sono esseri coscienti, razionali, autonomi, la loro vita non ha valore intrinseco, il loro viaggio è arrivato alla fine”. In questa prospettiva “I feti, i bambini appena nati e i disabili sono non-persone, meno coscienti e razionali di certi animali non umani. E’ legittimo ucciderli”; perchè “L’idea di attribuire a tutti un uguale diritto alla vita, è un’arma a doppio taglio. Se la vita con quadriplegia (paralisi) è buona come la vita senza paralisi, non c’è alcun beneficio di salute a curarla”. Dunque il dato scandaloso da segnalare in questa sede è che recentemente l’UNICEF – la nota agenzia dell’Onu- ha sponsorizzato senza battere ciglio, una conferenza di Singer all’Università Luiss che ha aperto una serie di convegni, aventi ad oggetto il tema della filantropia. Non certo nei confronti degli esseri incapaci di difendersi da soli, né tanto meno verso i bambini, considerando l’atteggiamento direi poco filantropo del filosofo che suggerisce ai genitori l’infanticidio. Per conoscenza, a questo punto vanno menzionati una serie di riferimenti giuridici di portata internazionale, nati proprio per tutelare fino in fondo i minori. A titolo esemplificativo ne citiamo alcuni. Anzitutto, l’art.3 della Convenzione universale sui diritti del fanciullo (ONU, 20 novembre 1989): “in tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza sia delle istituzioni pubbliche e private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve avere una considerazione preminente”; la Dichiarazione universale (ONU, 20 novembre 1959): “gli Stati devono dare ai fanciulli il meglio di sé stessi”; l’art. 53 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti e delle libertà fondamentali (1950): “Nessuna delle disposizioni della presente convezione può esser interpretata in modo da pregiudicare i diritti dell’uomo e le libertà fondamentali che possono essere riconosciuti in base alle leggi di ogni parte contraente o in base ad ogni altro accordo al quale essa partecipi”; e ancora l’art.24 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea che ribadisce esattamente il contenuto dell’art. 3 della Convenzione prima citata. Non credo che i dati appena riportati, siano condivisibili dagli intellettuali come Singer che considerano la vita come un bene disponibile. E’ certo che il nazismo predicava un progetto di "eugenetica" diretto ad ottenere un miglioramento della "razza" germanica coltivando e favorendo i caratteri ereditari favorevoli ("eugenici") e impedendo lo sviluppo dei caratteri ereditari sfavorevoli ("disgenici"). All'interno di questo progetto di eugenetica non trovavano ovviamente posto i malati incurabili e i disabili fisici e psichici. C’è da chiedersi se con Singer sia resuscitato il Mengele del nuovo millennio. Su di lui si racconta un aneddoto raccapricciante: quando i prigionieri giungevano ad Auschwitz, i bambini gemelli erano selezionati personalmente dallo scienziato tedesco, il quale aggirandosi lungo le fila dei prigionieri usava gridare "Zwillinge heraus!" "Fuori i gemelli"! Quasi si trattasse di specie inferiori. Quando vengono riportate alla memoria questi episodi di inciviltà, anche ai giorni nostri sarebbe meglio astenersi da certi atteggiamenti farisaici e piuttosto gridare a gran voce che nella condizione di dipendenza la difesa della dignità, richiede un altissimo grado di umanità!
dott.ssa Silvia Bosio
Dottore di Ricerca in Bioetica
U.C.S.C. Roma

Games forum 2011: domani la terza edizione a Roma

Il 29 novembre la terza edizione dedicata allo sviluppo dell’industria nazionale di Videogiochi. Si svolgerà a Palazzo San Macuto a Roma il prossimo 29 novembre la terza edizione del Games Forum, una giornata di approfondimento dedicata ai videogiochi presso la Camera dei Deputati organizzata da AESVI, in collaborazione con l’On. Antonio Palmieri. Il dibattito ruoterà quest’anno attorno al tema “Videogiochi Made in Italy: un’opportunità per i giovani e per il Paese” partendo dalla presentazione della relazione introduttiva realizzata dal Centro di Ricerca ASK dell’Università Bocconi dal titolo “Lo scenario internazionale del Game Development e le leve di sviluppo per il contesto italiano”. A seguire una sessione tecnica che mira ad approfondire le potenzialità del Sistema Italia e una sessione politica in cui ci si interrogherà sulle misure che possono mettere in atto le Istituzioni insieme ad alcuni ospiti illustri come l’On. Giovanna Melandri e il Sen. Maurizio Sacconi. A chiudere i lavori interverrà il Vice Presidente della Camera dei Deputati On. Maurizio Lupi. Ulteriori informazioni sul Games Forum sono disponibili qui.
Programma dell'evento
Ore 10.00
Accrediti
Ore 10.30
AperturA dei lavori
On. Antonio Palmieri - Commissione Cultura, Scienza ed Istruzione, Camera dei Deputati
Andrea Persegati - Presidente, AESVI
Marco Polillo - Presidente, Confindustria Cultura Italia  
Ore 11.00
 relazione introduttiva
  Lo scenario internazionale del Game Development e le leve di sviluppo per il contesto italiano 
Prof.ssa Paola Dubini - Direttore, Centro di Ricerca ASK, Università Bocconi
Ore 11.30
 prima sessione
Le potenzialità per il Sistema Italia
Giovanni Bazzoni - Amministratore, Digital Tales
Massimo Guarini  - CEO & Creative Director, Ovosonico
Andrea Di Camillo - Direzione Generale, Quantica SRG
Giuseppe Tripoli - Mister PMI, Ministero dello Sviluppo Economico
Nicola Borrelli - Direttore Generale per il Cinema, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali
Cristina Colombo - Direttore Vicario, Direzione Generale Industria, Artigianato, Edilizia e Cooperazione, Regione Lombardia 
Federico Frattasi - Responsabile Promozione e Sviluppo, Finanza e Impresa, Invitalia 
Ore 12.30
 seconda sessiOne
Cosa può fare la politica?
Sen. Marilena Adamo - Commissione Affari Costituzionali, Senato della Repubblica
Sen. Maurizio Sacconi - Commissione Finanze e Tesoro, Senato della Repubblica
On. Giovanna Melandri - Commissione Cultura, Scienza e Istruzione, Camera dei Deputati
On. Raffaello Vignali - Vice Presidente, Commissione Attività Produttive, Camera dei Deputati
Ore 13.30
 chiusura dei lavori
On. Maurizio Lupi - Vice Presidente, Camera dei Deputati
Moderatore  Antonello Piroso - Giornalista e conduttore televisivo La7

Da Restinco al Piemonte ecco il modello di Accoglienza di Connecting People

Un'altra grave tragedia del mare riporta in prima pagina il dramma dei migranti che cercano speranza ed una nuova vita attraversando il mare Adriatico: tutti i media ne parlano ma per noi questa prima pagina è la quotidianità.
Sabato scorso un barcone a vela di 11 metri partito dalla Turchia è naufragato al largo delle campagne di Carovigno, a Torre Santa Sabina in provincia di Brindisi. Dopo l'intervento immediato di tutte le forze dell'ordine, della Guardia di Finanzia, della Croce Rossa, e del personale medico dell’Ospedale di Brindisi, molti naufraghi sono stati portati in ospedale mentre gli altri, in buona salute, sono stati accolti nel centro di accoglienza di Restinco, in provincia di Brindisi. 41 giovani afghani, per la maggior parte minorenni, di cui 11 nella giornata di ieri hanno trovato ospitalità nelle strutture per minori presenti sul territorio.
3 morti, 25 dispersi con la speranza che questi ultimi non siano annegati ma abbiano raggiunto la terraferma. Di questi, due sono stati accompagnati nella nostra struttura, dopo ore dal naufragio, dopo aver percorso 25 chilometri a piedi. Sul grave fatto di cronaca sono intervenuti i nostri responsabili
Nicola Lo Noce, direttore del centro di Restinco ha dichiarato: “Siamo stati fin da subito impegnati, assieme alle forze dell'ordine, la croce rossa, il personale medico del sistema sanitario nazionale nelle attività di accoglienza dei naufraghi. Nella nostra struttura di Restinco, abbiamo cercato di dare la massima assistenza alle persone, provate dai tragici avvenimenti”
Pure Giuseppe Scozzari, presidente di Connecting People ha voluto prendere parola sulla ennesima tragedia:
“Data la dimensione nazionale del nostro consorzio, possiamo garantire la presenza laddove necessario. Siamo contenti di poter contribuire con i nostri operatori qualificati anche in situazioni di emergenza come quella che si è verificata sabato scorso. Così è accaduto questa estate con la tendopoli a Manduria e con la gestione delle accoglienze in terra siciliana e in Piemonte”
A proposito di Piemonte ricordiamo che il consorzio Connecting People e la Fondazione Xenagos, in collaborazione con Confcooperative Torino e consorzio Kairòs, hanno organizzato per domani martedì 29 e mercoledì 30 novembre a Torino (Sala Conferenze GAM, Via Magenta 31) una due giorni di convegno dal titolo “Fermata Piemonte: raccontare l’accoglienza, disegnare l’integrazione”
Durante il congresso verrà presentata, in particolare modo, l'esperienza piemontese del consorzio Connecting People che ha svolto, come ha sottolineato il nostro Presidente Scozzari, un ruolo chiave nell’emergenza Nord Africa, accogliendo circa 15.000 persone in tutta Italia (11.000 solo a Manduria) e in Piemonte oltre 450 (il 25% del totale).
(programma dettagliato dell’evento sul sito www.cpeople.it)
Serena Naldini

Ho fatto un regalo a Cicciolina per i 60 anni e non so come dirlo a mia moglie

Anche perchè il regalo è del tutto involontario! Mi aiutate voi a spiegarglielo?
Ilona Staller, in arte Cicciolina ha compiuto 60 anni Sabato scorso e li ha festeggiati a Riccione in un locale vietato ai minori. Nulla di eccezionale, penserete voi, sia nel raggiungere questa età che non è certo una novità nel nostro paese sia nel modo con cui ha festeggiato la nostra protagonista, non potevamo certo aspettarci un ritiro spirituale.
Ma la notizia è u'altra perchè il locale ha offerto la torta al resto ci ha pensato, o meglio ci penserà dal prossimo 26 dicembre, la Repubblica Italiana, quindi io e te, tutti noi contribuenti: vitalizio di 2.000 euro netti al mese che l’ex attrice pornografica percepirà in qualità di ex parlamentare!
Cicciolina infatti venne eletta nel 1987 alla Camera dei Deputati e per 5 anni, fino al 1992, frequentò i banchi dell’aula di Palazzo Montecitorio. Presentata tra le liste dei Radicali, ricevette ben 20.000 preferenze, risultando all’interno del partito seconda solo a Pannella.
Un sola legislatura, la decima, sufficiente comunque a garantirgli il vitalizio così come previsto dalla legge: Cicciolina non ruba niente, sfrutta (lei come tanti altri) una legge iniqua, iniqua nei nostri confronti.
Fondato il Partito dell’Amore (tra le cui file successivamente militerà anche Moana Pozzi) Ilona Staller si presentò alle successive elezioni, non ottenendo però questa volta un grande successo.
Cicciolina non ci sta ad essere addita come una profittatrice e si difende dalla accuse, sostenendo di aver svolto una campagna elettorale faticosa e di aver svolto in maniera onesta il proprio incarico di parlamentare. "Perché debbo io rinunciare a un vitalizio che percepiscono tanti suoi colleghi che come lei solo per pochi anni hanno frequentato le aule parlamentari?"
Difatti su questo sono d'accordo: via a te, Cicciolina, e via a tutti quegli altri.
Il problema però rimane: come dico a mia moglie che con le mie tasse contribuisco a fare un regalo anche a te? Oltre ad arrabbiarsi spero non si ingelosisca!
Jolly

Caso Tentorio, la polizia identifica il mandante; la società civile in pellegrinaggio


Le indagini sul delitto di padre Fausto Tentorio, il missionario del Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME) ucciso il 17 ottobre ad Arakan, potrebbero essere a un punto di svolta: come riferiscono fonti locali di Fides, Ferdinando Baldoman, agente della National Bureau of Investigation (NBI) nell'Ufficio distrettuale di Sarangani-General Santos, ha annunciato che il mandante del delitto è stato identificato. La polizia avrebbe già raccolto diverse prove e testimonianze. Sul nome dell'uomo che avrebbe commissionato l'esecuzione, vige il massimo riserbo perché sono ancora in corso le operazioni per rintracciarlo.
P. Gianni Re, Superiore del PIME nelle Filippine, si trova in Arakan (sull'isola di Mindanao, Filippine Sud) per la celebrazione della Santa messa, a 40 giorni dalla morte di p. Fausto. In un colloquio con l'Agenzia Fides p. Gianni Re dichiara: "Da alcuni giorni circolano notizie di arresti imminenti dei killer o dei mandati. Alte autorità del governo mi hanno assicurato personalmente che la Special Task Force sta dedicando tempo, energie e risorse per individuare i responsabili. Aspettiamo fiduciosi i risultati ufficiali delle indagini, perché venga fatta giustizia". Al governo Aquino, rimarca il Superiore, "chiediamo di proseguire nell'impegno per fermare la scia di delitti impuniti e per promuovere una autentica pace nell'isola di Mindanao".
La notizia giunge mentre organizzazioni della società civile avevano criticato la lentezza delle indagini (vedi Fides 25/11/2011), temendo l'insabbiamento del caso. I gruppi temono che - per coprire i veri responsabili, presumibilmente legati ai gruppi paramilitari manovrati dall'esercito - si cerchi un capro espiatorio, accusando un innocente, come del resto è già successo in altri casi di uccisioni extragiudiziali che si susseguono a Mindanao.
Oggi è iniziato a Davao il pellegrinaggio organizzato dal movimento "Giustizia per Padre Tentorio", che raccoglie oltre 50 fra organizzazioni, congregazioni religiose, gruppi interreligiosi. Migliaia di attivisti e indigeni sono partiti da Davao per raggiungere Arakan, dove il missionario è sepolto. (PA) (Agenzia Fides 26/11/2011)

Nel 2012 non so se lavorerò, però intanto pago l'acconto

Caro Stato, a fine Dicembre mi scadono tutti e tre i contratti ed ovviamente sto incrociando le dita affinché siano tutti e tre rinnovati. Sai, ho tre figli, una moglie, 48 metri quadri in Roma e quindi ho bisogno di lavorare per andare avanti.
Caro Stato (il commercialista mi suggerisce di chiamarti così, ma caro non è in senso affettuoso ma vuol significare che mi sei costoso) perché, visto che i contratti non sono ancora rinnovati e magari dal primo gennaio mi trovo sotto i ponti, dopo domani 30 novembre devo anticiparti un acconto sulle tasse che pagherò, dovrei pagare (devo dire spero di pagare perché implicitamente vuol dire che lavoro????) il prossimo anno?
Perché io devo sempre anticipare, caro Stato, e se invece lavoro con te mi paghi dopo sei mesi quando mi paghi?
Caro Stato, ma lo sai che così facendo non ce la faccio più e come me sono messe decine di migliaia di persone che non fanno altro che lavorare e "godersi" la famiglia, senza lussi, senza sprechi?
Caro Stato, ma non ti sembra ingiusto tutto questo? Anticipare qualcosa che non so neanche se avrò a te che poi chissà che uso ne fai!
Caro Stato, ma quanto mi costi?
Giorgio Gibertini Jolly