13/12/11

Arriva il bonus per le famiglie: 50 euro di sconto a figlio!

I lavori delle Commissioni sono al momento sospesi e proseguiranno stasera in notturna in modo che il decreto legge possa approdare domani mattina o al più tardi domani pomeriggio in aula. Intanto è terminata a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri. All'ordine del giorno la delega di funzioni ai viceministri e ai ministri senza portafoglio. Il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti, interverrà presso le Commissioni bilancio e finanze alla Camera alle 22. Il via libera delle Commissioni al provvedimento dovrebbe arrivare dopo l'intervento del premier.
Per la prima volta siamo riusciti ad affermare il fattore famiglia e a rendere la manovra meno iniqua in alcuni aspetti: aumento dell'esenzione Ici e deindicizzazione delle pensioni a 1.400€.
Arriva un bonus sull'Imu per le famiglie con figli nella manovra del governo
Abbiamo protetto per quanto possibile le famiglie con figli. 
I nostri emendamenti introducono per chi ha figli o persone a carico un riconoscimento fiscale, sui calcoli dell’ISEE, indicatore della situazione economica equivalente, e per il calcolo dell’IMU. 
Sul calcolo dell’IMU della prima abitazione, l'emendamento dei relatori recepisce il senso di emendamenti presentati dal PDL, che chiedevano l’aumento delle detrazioni in base ai familiari a carico. La detrazione iniziale rimane di 200 euro ma viene aumentata di 50 euro per ogni figlio residente, fino a 26 anni di età. 
Riguardo la nuova determinazione dei campi di applicazione dell’ISEE, si terrà conto: “delle quote di patrimonio e di reddito dei diversi componenti della famiglia nonché dei pesi dei carico familiari, in particolare dei figli successivi al secondo e di persone disabili a carico …”. 
E' importante anche il metodo, cioè l'aver introdotto il principio che la composizione del nucleo familiare conta positivamente nel rapporto col fisco.
di Antonio Palmieri

Il più grande spettacolo dopo la morte per Francesco Pinna

Il fatto, anzi, il fattaccio di cronaca ormai lo conosciamo tutti da qualche giorno. Ieri pomeriggio, verso quest'ora, mentre tutti noi ci preparavamo ad una serata in famiglia e qualche migliaia di giovani invece stavano preparandosi per andare al Concerto tanto atteso di Jovannotti a Firenze, le agenzie hanno cominciato a battere una triste notizia che, in pochissimi minuti, grazie al web, ha fatto il giro del mondo.
"Crolla il palco allestito al PalaTrieste per l'esibizione di questa sera di Jovanotti. Una cinquantina di persone lo stavano montando quando intorno alle 14 la struttura alta una decina di metri è venuta giù. Immediata la richiesta di ambulanze del 118. A causa del crollo è deceduto un ragazzo triestino di vent'anni, Francesco Pinna, morto sul colpo. Numerosi i feriti, sei gravi, uno ricoverato in rianimazione all'ospedale Cattinara.Il concerto di Jovanotti previsto per questa sera alle 21.15 è stato annullato, come per il momento sono state sospese tutte le date del tour dell'artista."
Tutto sospeso.
Sospesi i nostri pensieri, per quel ragazzo e per i tanti amici che conosciamo arrampicarsi su quei pali per 5 euro l'ora;
sospesi gli sguardi verso l'alto e la bocca aperta delle migliaia di persone che volevano passare una serata a cantare;
sospese le note di Jovanotti e di tutti gli artisti colpiti, anche se con una forza minore, ma dalla stessa tragedia che ha ucciso Francesco, la sua famiglia, la sua fidanzata.
Sospese per ventiquattrore le parole di Jovanotti mentre hanno trovato luogo, come sempre in Italia, le speculazioni e le polemiche di ogni tipo.
Poi Lorenzo Cherubini, poco fa, ha battuto non un colpo ma una dichiarazione.
La facciamo nostra e ci uniamo al dolore di tutti e soprattutto dei cari di Francesco Pinna.
"Mi stringo alla famiglia di Francesco Pinna,in questo giorno di dolore assurdo. E' una disgrazia tremenda che colpisce la famiglia di uno studente lavoratore,un ragazzo di 20 anni,e non ci sono parole. Un ragazzo di 20 anni che stava lavorando perchè io potessi fare musica e il pubblico potesse divertirsi.Tutto si ribalta,dove doveva esserci gioia c'è il dolore più assurdo. Ciao Francesco,ti porterò per sempre nel mio cuore. Ai feriti nel crollo della struttura mando un abbraccio.Sono con voi ragazzi, le vostre ferite e fratture mi fanno male ma so che questa è la vostra vita come è la mia.Io sto sul palco che voi costruite,mi illumino delle luci che voi accendete,canto nell'impianto che voi fate funzionare.Rimettetevi presto,vi aspetto. Io e la mia famiglia,i musicisti e tutta la grande squadra di questo tour siamo in lutto per la tragedia che è successa a Trieste."
Il più grande spettacolo dopo la morte, ci insegnano, è il Paradiso.
Non so se tutti ci crediamo ma almeno possiamo dire che il più grande spettacolo dopo la morte è dividere lo stesso dolore, sospendere la vita, e mettersi in silenzio a chiederci tutti "perchè" consapevoli che non è vero che sempre e sempre "the show must go on".
Non è vero.
Ci si può fermare anche, per una preghiera corale, per un abbraccio silenzioso, per un solo pensiero e ricordare che per Francesco, ora, ad attenderlo, dopo tutti questi palchi, c'è il più grande spettacolo dopo la vita: il Paradiso


La salma di Mike Bongiorno è nel Mausoleo di Berlusconi ad Arcore?

La storia del furto della salma di Mike Bongiorno non mi convince per niente! Dopo pochi mesi dalla sua morte, a fine gennaio, la salma di Mike viene trafugata dal cimitero. L'unico motivo logico che si possa pensare è una richiesta di riscatto ai familiari, ma questo non avviene! E già qui la cosa comincia a puzzarmi.

Quanti giochi hai a casa che i tuoi figli non usano più? Donali!


La solidarietà non è un gioco ma può essere un giocattolo. La festa dei bambini. Sì, anche questo è il Natale. La festa più amata dai bambini; la festa del Bambino venuto al mondo per parlare ai cuori di tutte le persone della Terra. Proprio per questo, i protagonisti del Natale sono, più di chiunque altro, i bambini.
Nessuno di noi potrebbe sopportare soltanto l’idea di un bambino triste a Natale. A loro, ed in particolare ai meno fortunati tra loro, dedichiamo l’iniziativa La solidarietà non è un gioco ma può essere un giocattolo, organizzata dalle associazioni Castellum, Modavi, e RomAntica.
Dal 12 dicembre inizia la raccolta (che continuerà fino al 5 gennaio 2012) di giocattoli nuovi o usati in buono stato, che saranno poi donati alla casa famiglia “Il centro della gioia”.
Per aderire all’iniziativa è sufficiente portare i giocattoli presso la sede dell’associazione Castellum in via Ruggero Bonghi n. 11/B. La sede è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 18. Per informazioni contattare Federica o Francesco al numero 06.77590251 oppure 347.4879672.
Sito

Piccoli comuni, grande solidarietà: tra utopia e sostenibilità

“Ora tutti conoscono la lingua italiana, elemento strategico per una concreta integrazione. Molti bambini sono qui all’asilo nido di San Lupo, abbiamo attivato 20 tirocini formativi con 20 aziende diverse ed hanno fruttato 2 posti di lavoro, sette rifugiati hanno conseguito il diploma di licenza media, sono avvenuti 6 ricongiungimenti famiglia, otto contratti di lavoro stipulati di cui quattro già attivi e tutto questo in un anno e mezzo”.
E’ soddisfatto Mourad Aissa, direttore del Centro di San Lupo, quando ci mostra i risultati del “Progetto Piccoli Comuni, grande solidarietà” (vedi schema ) che saranno presentati ufficialmente domani, 14 dicembre a San Lupo presso l’Aula Consiliare ore 10.
E' qui, in questo piccolo paese del beneventano, infatti, che è stato realizzato il progetto di resettlement promosso dal Ministero dell'interno e gestito dal consorzio Connecting People in collaborazione con il consorzio di cooperative sociali Amistade di Benevento
“Era il 1° aprile 2010 quando arrivarono a San Lupo 34 persone fuggite dall’Eritrea – ricorda ancora Aissa - Alcune di loro si portavano dentro l'incubo delle carceri libiche, nelle quali erano rimaste rinchiuse fino a tre anni. Grazie a un programma dell’Unchr - l’Alto Commissariato Onu per i rifugiati – sono state supportate nella costruzione di una vita nuova qui in Italia, a San Lupo”.
Ma che cos'è il resettlement? “In concreto il resettlement, in italiano re-insediamento, è la selezione e il trasferimento di rifugiati dal paese di primo asilo, nel nostro caso la Libia, a un altro stato che accetta di ammetterli sul proprio territorio, garantendo un futuro sicuro.
L'integrazione dei rifugiati in comuni di piccole dimensioni è una novità. “L'arrivo di rifugiati,” spiega ancora Aissa, “diventa così un'opportunità di crescita per le comunità locali a livello economico, demografico, culturale. Anche i migranti possono trovare nei piccoli paesi contesti più protetti in cui compiere i primi passi di vita autonoma”.
Mercoledì 14 dicembre nell'aula consiliare del comune di San Lupo, saranno presentati i risultati di questo percorso in una tavola rotonda (vedi programma dettagliato su www.cpeople.it) che vede la partecipazione tra gli altri di Carmine Mastrocinque, sindaco di San Lupo, di Martha Matcher, Viceprefetto capo ufficio di staff Asilo, protezioni speciali e sussidiarie, di Maurizio Falco, Viceprefetto capo ufficio di staff Pianificazione e programmazione, responsabile dell’Obiettivo operativo P.O.N. Sicurezza. La tavola rotonda prevista nel pomeriggio moderata da Salvatore Ippolito, presidente del comitato scientifico di Fondazione Xenagos, sarà occasione di riflessione e confronto sul modello di integrazione rappresentato dal resettlement in Europa e in Italia. Interverranno autorevoli esperti del mondo dell’ immigrazione ed Orazio Micalizzi, legale rappresentante Connecting People.

Sopravvivere al Natale: anticipate i regali, così possono essere riciclati

Vedo troppa gente stressata per il Natale e dire che dovrebbe essere uno dei momenti più felici dell'anno. Come ci si fa a stressare a Natale? Me lo volete dire? Anche ieri, nella riunione aperta di redazione on line, tre colleghi si sono intrattenuti a parlare del Natale, ognuno dal suo punto di vista.
C'è chi non lo vuole festeggiare, chi ormai lo considera solo una festa commerciale e chi si rintana con famiglia per sfuggire al distraente sfavillio di luci sexy e provocanti.
Certo, ieri sera ero sull'autobus e vedere il Sexy Shop di Via Aurelia (ci passa l'autobus) addobbato per il Natale e con in mostra abitini "poco tuscendidallestelle" ha fatto impressione anche a me.
Però penso si possa sopravvivere al Natale commerciale.
Non volete fare i regali? Non fateli. Chissenefrega. Oppure fateli prima, oggi, cosicchè potete prendervi il vostro sorriso dal beneficiario e potete anche stare certi che i regali saranno riciclati e quindi in generale si spenderà di meno, tutti risparmieremo e senza saperlo saremo stati sobri.
Volete stare in famiglia e basta? Stateci, chi vi obbliga ad uscire ed andare nei ristoranti: nessuno. Spegnete le luci di casa, sottofondo del vero Tu scendi dalle stelle, e luci intermittenti del Presepe mentre vostra moglie vi serve la fetta di Pandoro col Mascarpone! Questo sì che è Natale.
Forza, non facciamo prendere dall'ansia di prestazione proprio davanti ad una delle feste più belle dell'anno, per grandi e piccini!
Sopravvivere al natale commerciale si può, vivere il Natale religioso si deve.
Giorgio Gibertini Jolly

Siamo schiavi del telecomando: se non funziona che canale guardiamo?

Ieri sera ho scoperto che cosa vuole realmente dire "siamo schiavi del telecomando". Tornando a casa di buona lena ed intenzionato a vedermi Roma-Juventus, dopo aver messo a letto i miei figli, io e mia moglie ci siamo apprestati a gustare la nostra cenetta. Prima di sedermi a tavola mi sono messo a cercare i telecomandi che, guarda caso, non si trovano mai verso le 20.30 di sera. Dapprima ho pensato ad un sabotaggio sportivo di mia moglie (giustificato, visto questo stupido spezzatino calcistico che ogni sera propone una partita) ma poi, trovando il telecomando dietro al divano, ci siamo accorti che questo non funzionava. Primo cambio pile e niente. Secondo cambio pile e niente ancora: telecomando morto! E che cosa si fa oggi col telecomando morto con la televisione di Fastweb? Niente. Non puoi fare niente. La televisione rimane fissa sul canale principale di pubblicità di Fastweb. La tv station di Fastweb ha un solo tasto che serve o per accendere o per spegnere il decoder. Non ci sono altri tasti manuali. Chiamo l'assistenza di Fastweb e mi confermano che dovrò pazientare almeno 48 ore che mi spediranno a casa il nuovo telecomando? Nel frattempo? Mi guardo un po' di pubblicità e mi viene malinconia per i vecchi televisori che avevano uno sportellino davanti e che quando non funzionava il telecomando potevi cambiare i canali, e variare il volume, pigiando un tastino. Ora senza telecomando non si può fare nulla: siamo suoi schiavi, non in senso metafisico (comando io e non esso) ma in senso pratico!
Buongiorgio