12/04/12

Storia della Festa della Divina Misericordia voluta da Giovanni Paolo II

[Prima Parte] La prossima domenica, prima Domenica dopo Pasqua, nella Chiesa cattolica, è tradizionalmente denominata Domenica “in albis” o, più precisamente “in albis deponendis”, in quanto si trattava della domenica in cui coloro che avevano ricevuto il battesimo nel corso della solenne Veglia Pasquale e che si impegnavano a portare per tutta l’Ottava di Pasqua la bianca veste del Battesimo, la deponevano ufficialmente. Nel 2000, Papa Giovanni Paolo II ha proclamato questa domenica Festa della Divina Misericordia.


Il culto della Divina Misericordia è legato alla figura di Santa Faustina Kowalska, la mistica polacca canonizzata nel corso dell'Anno Santo del 2000, e di cui Giovanni Paolo II è stato molto devoto, come testimonia la sua seconda Enciclica Dives in Misericordia, scritta nel 1980 e dedicata appunto alla Divina misericordia.

Suor Maria Faustina Kowalska nacque il 25 agosto 1905, terza di dieci figli, da Marianna e Stanislao Kowalski, contadini del villaggio di Głogowiec. Al battesimo nella chiesa parrocchiale di Świnice Warckie le fu dato il nome di Elena. Fin dall’infanzia si distinse per l’amore alla preghiera, per la laboriosità, per l’obbedienza e per una grande sensibilità alla povertà umana. All’età di nove anni ricevette la Prima Comunione; fu per lei un’esperienza profonda. Frequentò la scuola per appena tre anni e, ancora adolescente, abbandonò la casa dei genitori e andò a servizio presso alcune famiglie benestanti per mantenersi e per aiutare i genitori.

Tuttavia, fin dal settimo anno di vita sentiva nella sua anima la vocazione religiosa, ma non avendo il consenso dei genitori per entrare in convento, cercava di sopprimerla. Sollecitata poi da una visione di Cristo sofferente, partì per Varsavia dove il 1° agosto del 1925 entrò nel convento delle Suore della Beata Vergine Maria della Misericordia. Col nome di suor Maria Faustina trascorse in convento tredici anni nelle diverse case della Congregazione, lavorando come cuoca, giardiniera e portinaia.

All’esterno nessun segno faceva sospettare la sua vita mistica straordinariamente ricca. Alla base della sua spiritualità si trova il mistero della Misericordia Divina che essa meditava nelle Sacre Scritture e contemplava nella quotidianità della sua vita, ricca di grazie straordinarie quali rivelazioni, visioni, stigmate nascoste, partecipazione alla Passione del Signore, dono dell’ubiquità, di leggere nelle anime umane, della profezia e il raro dono del fidanzamento e dello sposalizio mistico. Il contatto vivo con Dio, con la Madonna, con gli angeli, con i santi, con le anime del purgatorio, con tutto il mondo soprannaturale fu per lei non meno reale e concreto di quello che sperimentava con i sensi. La missione di suor Maria Faustina consisteva in tre compiti: il primo, avvicinare e proclamare al mondo la verità rivelata nella Sacra Scrittura sulla Misericordia di Dio per ogni uomo; il secondo, implorare la Misericordia Divina per tutto il mondo, soprattutto per i peccatori, in particolar modo con le nuove forme di culto della Divina Misericordia indicate dallo stesso Gesù nelle visioni mistiche (l’immagine di Cristo con la scritta «Gesù confido in Te», la Festa della Divina Misericordia nella Domenica “in albis”, la coroncina della Divina Misericordia e la preghiera nell’ora della Divina Misericordia, ovvero le 15, in corrispondenza del ricordo della Morte di Cristo); infine, ispirare un movimento apostolico della Divina Misericordia con il compito di proclamare e implorare la Misericordia divina per il mondo e di aspirare alla perfezione cristiana sulla via indicata da suor Maria Faustina. Oggi questo movimento riunisce nella Chiesa cattolica milioni di persone di tutto il mondo e, a partire dal 30 aprile 2000 – data di canonizzazione di suor Maria Faustina –,per volere del Papa Giovanni Paolo II e conformemente alla liturgia, la seconda Domenica di Pasqua prende appunto il nome di Domenica della Divina Misericordia. E il 2 aprile 2005, proprio dopo i primi Vespri della Domenica della Divina Misericordia, il Papa oggi beato ha fatto ritorno alla casa del Padre.


La santa, distrutta dalla malattia e dalle varie sofferenze che sopportava volentieri come sacrificio per i peccatori, nella pienezza della maturità spirituale e misticamente unita a Dio, morì a Cracovia il 5 ottobre 1938 all’età di appena 33 anni.La missione di suor Maria Faustina - «Segretaria del Mio mistero più profondo...», secondo le parole dello stesso Cristo (Q. VI, 67) - è stata descritta nel “Diario” – composto da sei “Quaderni” – che lei redigeva seguendo i suggerimenti dei suoi padri confessori, annotando fedelmente tutte le parole di Gesù e rivelando il contatto della sua anima con lui. Il “Diario” (La Misericordia divina nella mia anima. Diario di Suor Faustina Kowalska, Libreria Editrice Vaticana, 1992) è stato tradotto in varie lingue, tra cui inglese, francese, italiano, tedesco, spagnolo, portoghese, russo, ceco, slovacco e arabo ed è disponibile in versione italiana anche on-line. Grazie all’opera della storica polacca Ludmila Grygiel, è pure disponibile – con prefazione del cardinale Camillo Ruini – una pregevole opera di analisi ermeneutica dello stesso, che raccorda le varie fasi mistiche con le tappe biografiche della vita della santa: Misericordia Divina per il mondo intero. La mistica di Santa Faustina Kovalska (Cantagalli, Siena 2004). Lo studio della Grygiel fa emergere la figura di suor Maria Faustina in tutta la sua pienezza quale grande maestra di vita spirituale, e ci può portare a ritenerla come una delle più grandi mistiche della Chiesa cattolica.


Andrea Menegotto
[La seconda parte sarà pubblicata domani, venerdì 13 aprile]

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